Il calendario islamico

Il calendario islamico
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Introdotto dal profeta Muhammad (570?-632), che abolì il vecchio calendario luni-solare, è di natura rigorosamente lunare. Si basa su un ciclo di 30 anni di 12 mesi lunari ciascuno; ogni mese è composto di 29 o 30 giorni, per un totale di 354/355 giorni in un anno.

Affinché questi mesi possano poi accordare la loro durata sul ciclo della lunazione, ogni ciclo trentennale è formato da 19 anni di 354 giorni (chiamati anni “normali”) e da 11 anni di 355 giorni (chiamati anni “abbondanti”); il giorno in più, in questi 11 anni “abbondanti”, viene dato al dodicesimo e ultimo mese, Dhū al-Hijjah, che da 29 giorni passa a 30. Nel ciclo trentennale, questi 11 anni cadono il 2°, 5°, 7°, 10°, 13°, 16°, 18°, 21°, 24°, 26° e 29° anno.

Questo sistema permette di stabilire un perfetto accordo tra la durata del mese calendariale e quella del mese sinodico (29,5306); infatti:

354 giorni x 19 anni = 6726 giorni
355 giorni x 11 anni = 3905 giorni
6726 + 3905 = 10631 giorni in 30 anni
10631 / 30 = 354,3666 giorni in un anno
354,3666 / 12 = 29,5305 giorni di media in un mese

Ovviamente come tutti i calendari lunari anche in questo l’anno si trova ad avere 11 giorni in meno rispetto all’anno solare o tropico, così che il primo giorno del primo mese del calendario islamico (Muharram) slitta progressivamente all’indietro anticipando di 1 anno nell’arco di 33 anni (così 33 anni islamici corrispondono a circa 32 anni del calendario gregoriano).

Se così è, cioè se l’inizio dell’anno se ne va a spasso per tutte le stagioni (ecco perché il Ramadān può cadere in qualsiasi stagione), allora non è un calendario utile per l’attuale vita civile ed economica, ed infatti questo tipo di calendario ha oggi usi prevalentemente religiosi, così che per la vita civile viene usato il calendario gregoriano.

Nel calendario islamico il giorno inizia al tramonto; i giorni della settimana sono indicati con un numero, e partono dalla domenica; fanno eccezione il venerdì, chiamato yawm al-jum’ah, giorno della riunione nella moschea, e il sabato, chiamato yawm al-sabt.

Il mese ha inizio invece al primo flebile apparire della falce lunare dopo la Luna Nuova (circa due giorni dopo la fase lunare), quando questa è osservata da un testimone che può essere uomo o donna; invece, per quanto riguarda il primo giorno del mese di Ramadān, questo a volte è chiamato “il giorno del dubbio” perché non sempre è agevole capire quando appare la prima esile falcetta lunare, ecco perché si dice che devono essere due le persone credenti a osservare il fenomeno e a darne notizia all’autorità.

Il calendario islamico ha come anno 0 il 622 d.C.; fu infatti il califfo Omar che nel 637 decretò che l’inizio del calendario fosse posto al 16 luglio 622, giorno dell’Egira, cioè della fuga di Muhammad dalla città della Mecca verso Medina (per questo si chiama “Calendario Hijri”, cioè Calendario dell’Egira).

E però per convertire una data gregoriana in una data islamica non è sufficiente sottrarre 622, ma dobbiamo attenerci alle seguente formula:

E = G – 622 + [(G – 622) / 32]

dove G indica la data gregoriana e E la data islamica (Egira);

e se invece volessimo trasformare una data islamica in una gregoriana? Ecco la formula:
G = (E + 622) – (E / 33).

Proviamo a vedere l’anno 2017 a quale anno islamico corrisponde; la formula è:
E = G – 622 + [(G – 622) / 32] ovvero:
E = 2017 – 622 + [(2017 – 622) / 32]
E = 1395 + [1395 / 32]
E = 1395 + 43 = 1438 (il 43 è stato arrotondato per difetto).
Quindi l’anno gregoriano 2017 corrisponde all’anno islamico 1438.

Attenzione: ricordiamo che l’anno islamico ha un inizio variabile; il 2017 corrisponde sì al 1438, ma solo fino al 21 settembre perché il venerdì 22 settembre 2017 ha inizio l’anno islamico 1439 (1° Muharram 1439).


Mesi e ricorrenze del calendario islamico

1) Muharram: giorni 30. Mese sacro. Proibito fare guerre. Capodanno islamico (il giorno 1). Anniversario della nascita del Profeta.
2) Safar: giorni 29. Considerato in antico non favorevole.
3) Rabī’ al-awwal: giorni 30.
4) Rabī’ al-ākhir: giorni 29.
5) Jumādā al-ūlā: giorni 30.
6) Jumādā al-ākhirah: giorni 29.
7) Rajab: giorni 30. Si compie l’umra, la visita alle città sante. Proibito fare guerre. Ascensione notturna del Profeta (notte tra il 26 e il 27).
8) Sha’bān: giorni 29. Mese importante, quasi pari al Ramadān. Capodanno islamico (il giorno 15). Mese dedicato ai defunti.
9) Ramadān: giorni 30. Mese del digiuno diurno e della purificazione. Si celebra la “notte del destino” (tra il 26 e il 27).
10) Shawwāl: giorni 29. Mese sacro. Preparazione al pellegrinaggio alla Mecca. Festa per la fine del digiuno (il giorno 1).
11) Dhū al-Qa’dah: giorni 30. Mese sacro. Preparazione al pellegrinaggio alla Mecca.
12) Dhū al-Hijjah: giorni 29 (o 30). Mese sacro. Pellegrinaggio alla Mecca (dal 7 al 10). Festa del sacrificio.


Foto da: https://arianempd.wordpress.com

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