Il meridiano zero

Il meridiano zero
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135 anni fa, il 1° novembre 1884, si chiudeva a Washington la Conferenza Internazionale dei Meridiani che fissò nella località di Greenwich (Londra) il meridiano 0 della Terra.

L’idea originaria dei fusi orari venne però a un italiano nel 1859, il matematico Quirico Filopanti: visto che la Terra compie un giro completo in 24 ore, si disse, perché non dividere la superficie terrestre in 24 zone di un’ora ciascuna ovvero ognuna ampia 15°? D’altronde 360° / 24h = 15°.
Purtroppo la sua proposta non venne presa in considerazione.

Il vero nome di questo italiano era Giuseppe Barilli: era nato a Budrio (Bologna) il 20 aprile 1812 e morì povero sempre a Bologna nel 1894. Lo pseudonimo “Quirico Filopanti” venne da lui scelto per asserire sia la sua bontà (Filopantus, “colui che amò tutti”) sia l’amore che aveva per l’antica Roma (Quirico).

Tale idea, e altre collegate direttamente a questa come ad esempio la scelta del meridiano dal quale far partire il conteggio di queste zone orarie, venne ripresa, ampliata, corretta e divulgata dall’ingegnere ferroviario William Frederick Allen (1846-1915) e soprattutto dall’ingegnere Sandford Fleming (1827-1915).

Tali zone furono chiamate “fusi orari” e la decisione venne ratificata il 22 ottobre 1884 dalla Conferenza Internazionale dei Meridiani – creata all’uopo.
Erano presenti 25 nazioni: fra queste Francia e Brasile si astennero mentre Santo Domingo votò contro.
Purtroppo dell’idea di Quirico Filopanti nessuno ne parlò.

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