Antonio Carnevale (1611-1678)

Antonio Carnevale (1611-1678)
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410 anni fa, il 1° maggio 1611, nasceva Antonio Carnevale. Sacerdote della Congregazione dei Chierici Regolari del Buon Gesù di Ravenna, fu matematico e astrologo («Astronomicae artis Professore», come leggiamo in alcune sue opere).

Scrisse molti pronostici annuali, iniziando a redigerli nel 1638 e andando avanti fino all’anno della sua morte (quindi per ben quarant’anni!), quasi tutti che iniziavano con lo stesso titolo: “Gli Arcani Delle Stelle Intorno a’ più notabili Eventi nelle cose del Mondo, per l’Anno…”. I suoi primi pronostici furono stampati a Bologna, molti con l’imprimatur sottoscritto anche dal matematico e astrologo Ovidio Montalbani, ma ve ne sono altri editi a Firenze, dal 1654 al 1676 per i tipi di Francesco Onofri e, per quanto riguarda gli ultimi anni della sua vita, a Venezia.

Don Carnevale era circondato da una grande reputazione, considerato un maestro da tanti astrologi. I suoi pronostici, ricercati da tutti e a volte “saccheggiati” dai suoi colleghi, iniziavano sempre con un dettagliato excursus relativo al principio dell’anno, sia civile sia astrologico, per poi passare alle lunazioni mese per mese finendo con le immancabili annotazioni relative ai giorni «proibjti al cavar sangue pigliar Medicine, & a qualsivoglia altra Medica operazione».

E però, prima di tutto, trovava posto il consueto appello Al Benigno Lettore, una paginetta o poco più dove l’autore (a volte l’editore) si rivolgeva agli acquirenti del libretto dando piccole ma significative spiegazioni sul testo che sarebbero andati a leggere; così, per esempio, ne “Gli Arcani Delle Stelle…[1] del 1662 scriveva che era stanco e che non voleva più redigere i suoi almanacchi anche perché erano molti quelli che li scopiazzavano spacciandoli per propri, ma che varie insistenze l’avevano portato a continuare la sua opera.

L’ultimo suo pronostico fu per l’anno 1679: “Gli Arcani Delle Stelle Intorno a’ più notabili Eventi nelle cose del Mondo. Per L’Anno 1679. Discorso Astrologico Di D. Antonio Carnevali Da Ravenna[2], stampato a Venezia nel 1679 per i tipi di Giovanni Giacomo Hertz e dedicato a Ottavio Torriano (o Torriani), appartenente al ramo veneto della nobile e antica famiglia milanese dei Della Torre.
Abbiamo anche un suo pronostico postumo, del 1680, assemblato da certo Francinio Bersasci basandosi su scritti rinvenuti di don Carnevale, dal titolo: “Gli Arcani Delle Stelle Intorno a’ più notabili Eventi nelle cose del Mondo. Per L’Anno Bisestile M.DC.LXXX. Discorso Astrologico Raccolto da framenti Di D. Antonio Carnevali Da Ravenna. Da Francinio Bersasci[3], edito a Venezia nel 1680 per i tipi di Giovanni Giacomo Hertz e dedicato al nobile e medico padovano Bernardino Malacrida.
Il nome dell’autore di detto assemblaggio, Francinio Bersasci, è l’anagramma del vero nome e trattasi del fiorentino Francesco Barzini, anche lui scrittore di almanacchi e lunari e che potrebbe aver conosciuto don Carnevale a Venezia oppure a Firenze (d’altronde per più di vent’anni le opere di don Carnevale vennero stampate in quella città) o comunque aver avuto con lui qualche contatto quindi essere venuto in possesso di alcune sue carte.

Oltre a “Gli Arcani Delle Stelle…”, abbiamo anche lavori inerenti osservazioni di fenomeni astronomici e relativi pronostici, per esempio: “Osservationi sopra la prossima Ecclisse del Sole, da celebrarsi la mattina delli 2. luglio del corrente anno 1666. Discorso Astrologico di Don Antonio Carnevale da Ravenna[4], stampato a Venezia nel 1666 per i tipi di Francesco Valvasense e dallo stesso dedicato al nobile veneziano Bertucci Contarini.
L’eclisse qui menzionata, sulla quale Carnevale aveva già accennato qualcosa nel suo pronostico di quell’anno[5], fu un’eclisse ibrida solare (evento abbastanza raro: ne abbiamo avuta una il 3 novembre 2013, ne avremo un’altra il 20 aprile 2023), cioè un’eclisse che secondo il luogo di osservazione appare sia totale sia anulare, ciò a causa della quasi perfetta uguaglianza prospettica dei diametri del Sole e della Luna, così che il Sole viene coperto totalmente dalla Luna quando c’è la minima distanza Terra-Luna, e parzialmente (anulare) quando questa distanza aumenta, ovvero all’inizio e alla fine del fenomeno.
Quell’anno fu atteso poi con trepidazione perché aveva il numero “666”, quello della bestia apocalittica, anno che vedeva anche strane particolarità come la coincidenza fra alcune feste religiose, per esempio il giorno della festività di San Giovanni Battista (24 giugno) era anche quello in cui cadeva la celebrazione del Corpus Domini, circostanza mai verificatasi e che fomentava foschi pensieri, senza contare che una settimana dopo si palesava l’eclisse di cui sopra[6].

Don Carnevale morì a Ravenna il 13 novembre 1678 lasciando tutti i suoi libri ai padri Minori Conventuali di San Francesco.


Maggiori info nel mio libro “Astrologia Italica”, Pagnini, Firenze 2016.


[1] Titolo dell’opera: Gli Arcani Delle Stelle. Intorno a’ più notabili Eventi nelle cose del Mondo Per L’Anno MDCLXII. Discorso Astrologico Di D. Antonio Carnevale da Ravenna. Alla Sacra Real Maestà Cristianissima Di Luigi XIIII, Re Di Francia E Di Navarra, In Firenze, per Francesco Onofri, 1662. L’opera (in CD-ROM) è presente nella Biblioteca Museo Galileo di Firenze (collocazione: GDA 012).
[2] L’opera è presente nella Biblioteca Comunale Planettiana di Jesi (collocazione: PLAN P’ I049).
[3] L’opera è presente nella Biblioteca Comunale Planettiana di Jesi (collocazione: PLAN alfa II 016).
[4] L’opera è presente nella Biblioteca delle Collezioni d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale – Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (collocazione: AMBROSINI OP 0005 0047).
[5] Gli Arcani Delle Stelle Intorno a’ più notabili Eventi nelle cose del Mondo, Per L’Anno MDCLXVI. Discorso Astrologico di D. Antonio Carnevale da Ravenna. All’Eminentiss. E Reverendiss. Principe, il Sig. Girolamo Bonvisio Vescovo Di Lucca, E Legato de Latere di Ferrara, e suo Ducato, In Firenze, per Francesco Onofri. 1666.
[6] Da considerare che quello fu anche l’anno del grande incendio di Londra (2 settembre) che distrusse gran parte della città e che venne “descritto” quattordici anni prima dall’astrologo inglese William Lilly (1602-1681) che per questo, nell’ottobre 1666, venne accusato di aver appiccato l’incendio onde avvalorare la sua previsione; l’accusa ovviamente non ebbe seguito. Per inciso nel Tema dell’Inghilterra (26.12.1066 ore 12, Londra) questa eclisse (10° 23’ Cancro) cadeva sul Fondo Cielo (08° 41’ Cancro), sulla Luna Nera (09° 20’ Cancro) e sulla Parte di Fortuna (11° 25’ Cancro). Era poi opposta al Sole (09° 55’ Capricorno).