Arthur Schopenhauer 1778-1860

Arthur Schopenhauer 1778-1860
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Oggi, 230 anni fa, il 22 febbraio 1788, nasceva a Danzica il grande filosofo Arthur Schopenhauer, considerato il maggior esponente della corrente filosofica del “pessimismo”.

Nel suo Tema natale vediamo Marte esattamente congiunto all’Ascendente e Saturno congiunto al Medio Cielo: in pratica abbiamo i due pianeti che rappresentano il Capricorno che vanno a prendere possesso dei due punti più importanti del Tema, situazione che ben rappresenta questo suo tipo di pensiero a maggior ragione se vediamo Saturno-pessimismo congiunto al Sole, e Marte in quadratura a Venere-desiderio.
Marte poi in quella posizione sta a indicare anche una certa rabbia più o meno repressa, scontrosità, rancore, livore.

Schopenhauer

Infanzia non felice, la sua, con il suicidio del padre che ha certamente pesato sulla sua struttura mentale, sul suo pensiero: l’Ascendente è nel Segno del Cancro (casa, famiglia, genitori), con la Luna posta in Quarta Casa in opposizione a Mercurio in Decima e in quadratura a Giove in Dodicesima.

Ma ancor più tocchiamo con mano l’impatto che tale evento ha avuto in Schopenhauer sapendo che congiunti all’Ascendente (8° 04’ Cancro) e quindi a Marte (8° 31’ Cancro) abbiamo la Parte di Morte (8° 19’ Cancro) e la Parte del Padre (10° 00’ Cancro); certo è che da una Parte di Morte all’Ascendente, da un Marte congiunto ad essa e al punto sorgente e da un Saturno congiunto al Sole e al meridiano superiore non è che ci si potesse aspettare un ottimista gaudente e solare.

Notiamo poi che la sua Anima proviene da Plutone, il dio degli Inferi.
Le anime plutoniane sono anime nelle quali il Bene e il Male, la Vita e la Morte, l’Eros e il Thanatos convivono in un turbinìo di sentimenti ed emozioni che li fa intersecare tra di loro scambiandosi di ruolo trasfigurandosi quasi uno nell’altro; anime che spesso devono scrollarsi di dosso anche alcuni “debiti” legati a questioni di potere e/o sessuali; anime che per la loro stessa natura conoscono molto bene l’essere umano e sanno di quali nefandezze ma anche di quali virtù sono capaci uomini e donne; anime antiche che conoscono perfettamente la tragicità[1] della vita umana e il disagio esistenziale che permea la mente e lo spirito umano, frutti, questi, che hanno malignamente e subdolamente sostituito il frutto di quell’albero, appunto del Bene e del Male, di biblica memoria.

Saturno-castità, Saturno-sacrificio, Saturno-ascesi, Saturno-povertà, sembra quindi essere la porta dalla quale passare per arrivare a trovare una soluzione a questa tragicità.
Un’altra porta dalla quale passare è anche quella di Nettuno-arte, per altro qui in Quinta Casa (arte, creatività) e signore dei Pesci, il suo Segno natale, Nettuno come pianeta della poesia, della musica, dell’arte che innalza l’essere umano strappandolo da quel disagio esistenziale in cui la sua anima quotidianamente annaspa.


[1] La “tragedia” si lega al Capricorno, Segno che è rappresentato da un essere metà capra e metà pesce. E infatti la parola capra, o meglio capro, in greco è tràgos, termine da cui deriva appunto la parola “tragedia” che in antico indicava una rappresentazione teatrale: “tragedia” è infatti composto da tràgos, “capro”, e oidè, “canto”, col significato di “canto dei capri”, probabilmente perché gli attori portavano una maschera a fattezze caprine, imitando così i satiri (esseri umani barbuti con corna, coda e zampe di capra) che costituivano il corteo di Dioniso.

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