Francesco Montebruno (1597 – 1644)

Francesco Montebruno (1597 – 1644)
No Comment

Nacque a Genova il 20 novembre 1597 da nobile famiglia genovese, figlio di Antonio Maria e di Paola Bargaglia. Studiò Filosofia e Legge a Parma, Milano, Tolosa e Padova, laureandosi poi a Genova in quelle materie. Si spostò poi a Bologna dove intraprese gli studi di Matematica e Astrologia, discipline “nelle quali riuscì eccellente“.

Fu autore di ottime e famose effemeridi fra le quali: “Ephemerides Novissimae Motuum Coelestium. Francisci Montebruni I.V.D. Patritij Genuensis. Ad longitudinem Inclytae Urbis Bononiae. Ab Anno 1640. ad Annum 1645. Ex Philippi Lansbergi Mathematici Celeberrimi recentissimis, & exactissimis observationibus summo studio supputatae. Praemissim etiam nonnullis ad constructionem Coelestis Figurae necessarijs“, stampate a Bologna nel 1640 per i tipi di Giovanni Battista Ferroni e dedicate al cardinale Stefano Durazzo, arcivescovo di Genova e a quel tempo legato pontificio di Bologna.

L’opera contiene, tra l’altro, le tavole dell’equazione del tempo, le tavole delle Case e le tavole delle longitudini e latitudini delle maggiori città, da Alba Regalis Ungariae (attuale Székesfehérvár in Ungheria) a Uviburgum Cimbriae (attuale Viborg in Danimarca), dati ai quali aggiunge anche la differenza dal meridiano di Bologna. Nel capitolo VI tratta della costruzione della “figura Caelestis”, prendendo come esempio la data del 1° ottobre 1641 alle ore 02.32 P.M. alla latitudine e longitudine di Bologna. Insegna poi il calcolo per la Parte di Fortuna, computo eseguito non tenendo conto della nascita diurna o notturna quindi utilizzando il metodo di Tolomeo, spiegando altresì cosa sono le Antiscia. Partono poi le effemeridi vere e proprie, con allegate tutte quelle notizie accessorie, date anno per anno, che vanno dall’epatta alla lettera domenicale, dalle feste mobili alle eclissi, dall’eccentricità del sole all’obliquità dell’eclittica.

Morì a Padova nel 1644, ma il gesuita e astronomo ferrarese Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), nel suo “Almagestum novum” (1651), lo dice morto a Venezia nel 1649.


Leave A Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *