Giovanni Battista Piasio (1410-1492)

Giovanni Battista Piasio (1410-1492)
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Oggi, 525 anni fa, il 23 gennaio 1492[1], moriva Giovanni Battista Piasio (o Plasio), nato a Cremona nel 1410.

Fu medico, astronomo e filosofo «ma sopra tutto attese a le cose Astrologiche, ne le quali giunse al grado de l’eccellenza»[2].

Dopo gli studi di Logica e di Filosofia, portati a termine nella sua città, fu lettore di Astrologia e Matematica allo Studio di Ferrara, lì chiamato da Leonello d’Este. Della sua permanenza a Ferrara si ha una prova in una lettera scritta «pro parte Baptistae de Piasis de Cremona Artium et Medicinae Doctoris et Astrologi» a Borso d’Este nel 1450, dove implora il pagamento di ciò che gli restava da avere del suo stipendio[3].
Nel 1455, sempre a Ferrara, conobbe il grande umanista Francesco Filelfo (1398-1481), che però successivamente si prese gioco di Piasio deridendolo per il fatto – così asseriva – che aveva sbagliato alcuni calcoli nello stendere i Temi natali di non poche persone.

Si spostò poi a Milano (1456?) su richiesta di Francesco Sforza sempre come insegnante delle stesse materie. Fu poi a Roma, voluto da papa Pio II (Enea Silvio Piccolomini), e infine a Mantova, chiamato dai Gonzaga.

Astrologo apprezzato e ricercato da molte corti, fu autore di numerosi pronostici scritti per più di quarant’anni, ad esempio: Iudicium de coniunctione saturni & iovis compositum anno de mcccclxxxiiii die xv februarii per Baptistam piasium cremonensem ante revolutionem anni quam fuit anno d Mcccclxxxiiii de mense martii[4], edito a Milano il 31 gennaio 1485 per i tipi di Leonhard Pachel e Udalricus Scinzenzeler.
Oppure: Scrutinium de accidentibus mayoribus et minoribus anni 1491 (s.n.t., ma 1490), dedicato a Ludovico Maria Sforza[5].

Fu altresì autore dell’opera inedita Defensionem Gerardi Sabioneta adversus Joannem de Monte Regio Germanum: Epistolae ac Opuscola alia, nella quale prende le difese dell’astrologo Gherardo da Sabbioneta (XIII secolo) e della sua Theorica planetarum controbattendo alle critiche che l’astrologo tedesco Regiomontano (Johann Müller, 1436-1476) aveva espresso alla Theorica stessa nelle sue Disputationes contra Theorica Gerardi (altrimenti dette: Disputationum Ioannis De Monte Regio Contra Cremonensia In Planetarum Theoricas Deliramenta), stampate a Norimberga nel 1474.

Piasio morì a Cremona e venne sepolto nella chiesa di Sant’Agostino dei Frati Eremitani, nella cappella di San Nicola da Tolentino. La Laudatio funebris in suo onore venne recitata dall’umanista cremonese Niccolò Lugaro (1447-1515).


[1] Ma corrisponde al nostro 1° febbraio vigendo all’epoca il calendario giuliano.
[2] BERNARDINO BALDI, Vite inedite di matematici italiani, pubblicate da Enrico Narducci, estratto dal «Bullettino di Bibliografia e di Storia delle Scienze Matematiche e Fisiche», tomo XIX, Luglio-Novembre 1886, Tip. delle Scienze matematiche e fisiche, Roma, 1887, p. 139.
[3] GIROLAMO TIRABOSCHI, Storia della letteratura italiana, 4 voll., per Nicolò Bettoni e comp., Milano, 1833, II, p. 648, nota a.
[4] L’opera è presente nella Biblioteca Capitular y Colombina de Sevilla (collocazione: 12-1-16(21)).
[5] LEANDRO CANTAMESSA, Astrologia. Opere a stampa (1472-1900), 2 voll., Olschki, Firenze, 2007, II, n. 3457.

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