La data della Creazione

La data della Creazione
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Una questione che appassionò molti studiosi dell’antichità – astronomi, astrologi, biblisti, filosofi, teologi, rabbini, ecc. – e che li coinvolse per secoli in accese dispute fu quella relativa alla data della Creazione ovvero alla nascita di Adamo ed Eva: è possibile arrivare a capire quando Dio creò l’Essere Umano?

L’interrogativo pareva facilmente risolvibile: bastava leggere la Bibbia. Facile a dirsi ma complicato a farsi ammisero i più coscienziosi: ciò che è scritto nella Bibbia andava preso alla lettera? Gli anni vissuti per esempio dai patriarchi eranno reali? E poi esistevano varie versioni della Bibbia, varie traduzioni: c’era quella masoretica[1], quella più antica dei Settanta (LXX)[2], ognuna con proprie postille, propri commenti, proprie traduzioni: quale quella giusta? Il lavoro si faceva maledettamente complicato ma ciò non impedì a ognuno, a ogni scuola, di uscirsene con le sue risposte, con la sua cronologia degli eventi biblici.

In ambito ebraico la cronologia più autorevole fu quella elaborata da Rabbi Jose ben Halafta (135-170) ed esposta nel suo Seder Olam Rabbah (“Il Grande Ordine del Mondo”) e che, nonostante conclamate inesattezze storiche, è quella ufficialmente accettata in ambito giudaico: questa pone il giorno della Creazione al 22 settembre 3760 a.C., anche se l’anno 1 ebraico è dato al 6 ottobre 3761 a.C.; così, per esempio, l’anno 2020 corrisponde in ambito ebraico al 5780-5781.

Ovviamente esistevano altre presunte date della Creazione visto che ognuno – alessandrini, bizantini, cattolici, protestanti, ecc. – volle dire la sua prendendo a supporto le varie interpretazioni del testo biblico a disposizione e facendole proprie con anche proprie interpretazioni; qui sotto un elenco parziale delle varie ipotesi sulla data della Creazione con relativo autore:


 
Data Creazione Proposta da:
   
3752 a.C. Jean Lucid (XVI sec.), erudito e matematico probabilmente francese, conosciuto anche come Giovanni Lucido Samoteo.
3945 a.C. John Napier (1550-1617), matematico, astronomo e fisico scozzese, noto come Giovanni Nepero. Stessa data per Placido Titi (1603-1668), matematico, fisico, astronomo e astrologo perugino, monaco benedettino della Congregazione Olivetana; suo il più usato sistema di domificazione astrologico.
3949 a.C. Joseph Justus Scaliger (1540-1609), storico, filologo e umanista francese di origine italiana, conosciuto come Giovanni Scaligero, inventore del “giorno giuliano”. Questa data sarà poi accettata e utilizzata da molti astrologi dell’epoca.
3962 a.C. Jean Stade (1527-1579), astronomo, astrologo e matematico fiammingo, autore di famose effemeridi, conosciuto come Johannes Stadius italianizzato in Giovanni Stadio. Stessa data anche per Giovanni Antonio Magini (1555-1617), astronomo, cartografo, matematico e astrologo padovano.
3970 a.C. David Trost (1558-1628), matematico, astrologo e astronomo tedesco di Francoforte, conosciuto come Davide Origano. Anche questa data sarà accettata e utilizzata da molti astrologi dell’epoca.
3984 a.C. San Girolamo di Stridone (347-420), biblista, teologo, monaco cristiano romano, dottore della Chiesa.
3985 a.C. Denis Pétau (1583-1652), filosofo, storico e teologo francese, conosciuto come Dionysius Petavius, italianizzato in Petavio.
4000 a.C. Johannes Kepler (1571-1630), astronomo, astrologo, matematico, filosofo e teologo luterano tedesco, arrivò a tale data studiando la Grande Congiunzione Saturno-Giove che attraversa tutti e quattro gli Elementi zodiacali (Fuoco, Terra, Aria e Acqua) in circa 800 anni.
4004 a.C. James Ussher (1581-1656), arcivescovo anglicano di Armagh e Primate della Chiesa Anglicana d’Irlanda, conosciuto in Italia col nome di Usserio.
4052 a.C. Jacques Salian (1557-1640), erudito e gesuita francese.
4122 a.C. Charles Taze Russell (1852-1916), predicatore statunitense, fondatore degli Studenti Biblici poi denominatisi Testimoni di Geova.
4184 a.C. Giovanni Battista Riccioli (1598-1671), gesuita e astronomo ferrarese.
4965 a.C. Gerhard Kremer (1512-1594), matematico, astronomo e cartografo fiammingo, conosciuto come Gerardus Mercator, italianizzato in Gerardo Mercatore.
5199 a.C. Eusebio di Cesarea (265-340), vescovo e scrittore cristiano al servizio dell’imperatore romano Costantino I. Stessa data utilizzata da Dante Alighieri nella Commedia così come da molti astrologi.
5296 a.C. San Rabano Mauro (780-856), erudito carolingio, abate di Fulda in Germania.
5344 a.C. Sant’Isidoro di Siviglia (560-636), teologo, scrittore, arcivescovo spagnolo, dottore della Chiesa.
5351 a.C. Sant’Agostino di Ippona (354-430), filosofo, vescovo, teologo, dottore della Chiesa.
5493 a.C. Alessandrini (età ellenistica).
5509 a.C. Bizantini, anno 1 del calendario bizantino.
5624 a.C. San Clemente Alessandrino (150-215), teologo, filosofo, capo della scuola catechetica di Alessandria.
6310 a.C. Onofrio Panvinio (1530-1568), storico e umanista veronese.
6984 a.C. Tavole Alfonsine (ca. 1252), effemeridi astronomiche redatte a Toledo sotto l’egida di re Alfonso X di Castiglia e León.


Come vediamo non c’era che l’imbarazzo della scelta! In questo bailamme di date due però furono quelle che riscossero maggior credito almeno fra gli astrologi: il 3949 e, in seconda misura, il 3970 a.C. Quindi c’era chi seguiva lo Scaligero, chi l’Origano: nel primo caso, per esempio, possiamo citare l’astrologo fiorentino Francesco Barzini (1620 -?) che intitolava così una sua opera: “Astrologiche precognizioni dell’anno dalla creazione del mondo 5606. Dall’incarnazione del Signore 1657. Dalla gregoriana correzione 75. Considerate, et avvertite al Meridiano d’Italia da Francesco Barzini accademico ardente, detto il Pensoso. Con una nuova invenzione per trovare i quattro angoli del cielo con una sola operazione”, stampata a Firenze nel 1657 per i tipi di Francesco Onofri e dedicata a certo Vincenzo Della Rocca; vediamo che per Barzini l’anno in cui scrive, il 1657, corrisponde all’Anno del Mondo 5606, ponendo così la nascita del Mondo al 3949 a.C. Altri, come detto, seguivano i calcoli dell’Origano: fra questi l’astrologa romana Maria Mancini Colonna (1639-1715)[3].

Ma vi era anche chi seguiva la data proposta da Eusebio di Cesarea, il 5199 a.C., come, per esempio, l’astrologo orvietano Antonio Carrarino († 1622) che intitolava così una sua opera: “Delle Pestilenze Et Prodigii Che Sono Stati in Italia avanti N. S. è doppo. Incominciando Dall’Anni Del Mondo 4465. fino à quest’anno di nostra salute 1591. essendo corsi Anni del Mondo 6791”, stampato a Orvieto nel 1591 per i tipi di Antonio Colaldi e dedicato al nobile romano Valerio Vipereschi, Conservatore della Camera Capitolina; vediamo che per Carrarino l’anno in cui scrive, il 1591, corrisponde all’Anno del Mondo 6791, ponendo così la nascita del Mondo al 5200 a.C.

Alcuni astrologi usavano questa data della Creazione per stilare i Temi annuali, cosa certo particolare perché solitamente quando si volevano formulare previsioni su un determinato anno ci si basavava sul Tema astrale redatto per il momento in cui il Sole taglia l’equatore celeste all’equinozio di primavera, la cosiddetta Rivoluzione Solare, anche perché partire da una data così mitica per fare previsioni su uno specifico anno era cosa ardua visto che le regole non erano le stesse di quelle di un Tema annuale calcolato sul ritorno solare al punto vernale.


[1] Versione della Bibbia (Antico Testamento) ufficialmente usata dagli ebrei. Venne composta e diffusa da varie scuole di dotti rabbini noti come Masoreti fra il V e il X secolo d.C.
[2] Prima versione in greco dell’Antico Testamento redatta tra il III e il II secolo a.C. e leggendariamente ascritta a 72 scribi ebrei (ecco perché “dei Settanta”) ovvero 6 eruditi per ognuna delle 12 tribù d’Israele.
[3] Su Maria Mancini Colonna vedi il mio post cliccando “qui”.

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