Maria Mancini (1639-1715), una donna astrologa

Maria Mancini (1639-1715), una donna astrologa
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380 anni fa, il 28 agosto 1639, nasceva a Roma da nobile famiglia Maria Mancini, una fra le pochissime donne dedite all’astrologia e comunque l’unica della quale siano pervenute opere astrologiche scritte.

Suo padre, il barone Michele Lorenzo Mancini, era astrologo e, si dice, negromante, mentre sua madre, Girolama Mazzarino, era sorella del cardinale Giulio Mazzarino (che dal 1642, succedendo al cardinale Richelieu, divenne primo ministro in Francia durante la minore età del re Luigi XIV, il Re Sole).

Dopo aver completato l’educazione presso il monastero delle benedettine a Campo Marzio, dov’era badessa la zia Clelia Mazzarino (e dove sarebbe dovuta restare prendendo i voti), nel 1653 insieme alla madre e alle sorelle si trasferì in Francia chiamata dallo zio materno, appunto il cardinale Mazzarino.

Maria, dicono i biografi, non era molto attraente, alcuni definendola grossa, piccola, con l’aria di una locandiera; aveva però un carattere forte e lo spirito come un angelo. E di lei si innamorò nientemeno che Luigi XIV: fu un grande amore, anzi, secondo molti il suo primo e unico amore, seppur rimasto su basi platoniche.
Maria, alla corte francese, s’immerse negli studi astrologici, pare aiutata da un non ben meglio identificato arabo, passando più di metà della giornata a imparare la materia e insegnandola poi anche a sua sorella Ortensia (che invece si diceva fosse la donna più bella del suo tempo).

Intanto il legame con Luigi XIV andava avanti, i due passando molte ore insieme discutendo di letteratura e filosofia, addirittura il re imparando l’italiano per meglio conversare con Maria.
Ma il cardinale Mazzarino, e con lui la regina madre, non vedevano di buon occhio questa relazione (pur Mazzarino avendola inizialmente favorita), creando essa anche problemi politici. Fu così che Maria venne forzatamente fatta allontanare dalla corte francese (giugno 1659) mentre il re, col cuore spezzato, dovette sottostare agli obblighi dinastici sposando (giugno 1660) l’infanta Maria Teresa d’Asburgo, figlia di Filippo IV di Spagna.
Maria venne poi fatta sposare a un nobile romano, Lorenzo Onofrio Colonna.
Il matrimonio, celebrato per procura a Parigi il 15 aprile 1661, non fu certo felice, ognuno avendo poi nel tempo le proprie storie extraconiugali.

A Roma, dove andò a risiedere, la vita di Maria scorreva fra teatri e ricevimenti nel suo salotto in palazzo Colonna, vita mondana che ella frammezzava coi suoi interessi e studi astrologici, questi ultimi basati su testi arabi tradotti in latino, su testi di Johannes Kepler, Girolamo Cardano, Luca Gaurico e molti altri.

Stanca però di quel rapporto matrimoniale, spinta dalla sua sete di libertà, nel maggio del 1672 Maria fuggì segretamente in Francia, ma invece di trovare buona accoglienza ricevette l’ordine dal re o di tornarsene in Italia dal marito o di entrare in convento: accettò quest’ultima soluzione, ma vi rimase per pochi mesi ottenendo poi il permesso di stabilirsi a Lione. Inquieta, sentendosi non accettata, nel 1673 rientrò in Italia fermandosi a Torino, alla corte sabauda, dove venne ben accolta e dove passò tranquillamente alcuni mesi; ma anche da lì, dopo alcune contese avute col duca Carlo Emanuele II che l’esortava a tornarsene dal marito, Maria decise di andarsene. Si rifugiò a Madrid, lì avendo una vita non propriamente tranquilla, creando anche scandali, col risultato che si trovò costretta a ritirarsi in una casa attigua a un convento, situazione che fra alti e bassi si protrasse per molto tempo, fino a quando il marito, nel 1689, morì, lasciandola così libera di muoversi come meglio voleva.

Riacquistata la sua libertà decise comunque di rimanere a Madrid dove riuscì a occupare un ruolo importante presso la corte spagnola, ruolo che però, anni dopo, cambiati i tempi e cambiati gli equilibri di potere all’interno della corte, non era più visto di buon occhio. Fu così che nel 1702, vistasi emarginata, lasciò la Spagna e riprese a vagabondare per l’Europa seminando anche scandali per via delle sue storie amorose, del suo fare anticonformista, compromettendosi anche in storie politiche di spionaggio.

Maria Mancini fu una donna attiva, libera, indipendente, con una vita disordinata, portata comunque sia all’azione sia allo studio, alla riflessione.

Non sappiamo l’ora in cui nacque ma non si esclude un Ascendente nella prima decade dello Scorpione: nel suo Tema natale spiccherebbe allora una congiunzione Luna-Marte a fine Leone in Decima Casa, una congiunzione Venere-Urano in Bilancia in Dodicesima, il Sole in Decima in quadratura a Plutone in Settima, la Parte dei Nemici congiunta all’Ascendente.

Nel 1676, a Colonia, per i tipi di Pierre Marteau, apparvero le sue memorie apocrife dal titolo “Mémoires de M.L.P.M.M. [Madame La Princesse Marie Mancini, N.d.A] Colonne G. Connétable du Royaume de Naples” , dove ovviamente veniva calcata la mano sulle vicende più piccanti della sua vita in special modo coniugale.
Maria Mancini, per dimostrare se non la propria innocenza in molte questioni e situazioni almeno che la sua vita non era poi così scandalosa come volevano le voci sul suo conto, si trovò costretta a scrivere lei la sua biografia che uscì l’anno dopo a Madrid col titolo: “La Vérité dans son jour, ou les Véritables mémoires de M. Manchini, Connétable Colonne”, tradotta poi in spagnolo lo stesso anno e stampata a Saragozza col titolo: “La Verdad en su luz o, las Verdaderas memorias de Madama Maria Manchini, Condestablesa Colona”. Il testo vide poi la luce anche con il titolo: “Apologie, ou les Veritables mémoires de madame Marie Mancini, connestable de Colonna, écrits par elle-même“, edito a Leida nel 1678 «pour l’autheur, chés Jean van Gelder, a la Tortuë» .

La sua passione per l’astrologia si profuse invece in alcuni pronostici assai dotti e molto curati dal lato della ricerca, segno di una grande peraparazione ed erudizione, per esempio: “Discorso Astrosofico Delle Mutationi De’ Tempi, E d’altri accidenti mondani dell’anno MDCLXXII. Di Madama Maria Mancini Colonna, Principessa Romana, Duchessa di Paliano, di Tagliacozzo, di Marino, &c. e Gran Contestabilessa del Regno di Napoli”, edito a Modena nel 1671, l’ultimo da lei scritto, avendo redatto il suo Discorso Astrosofico anche per i due anni precedenti e tutti con lo stesso titolo.

Gli ultimi anni della sua vita, stanca di tanto girovagare, li visse in casa di amici a Pisa dove si spense l’8 maggio 1715 venendo sepolta nella chiesa del Santo Sepolcro.


Maggiori info su Maria Mancini nel mio libro “Astrologia Italica“.

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