Longomontano 1562-1647

Longomontano 1562-1647
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Oggi, 370 anni fa, l’8 ottobre 1647, moriva a Copenhagen l’astronomo e astrologo danese Christen Sørensen (Christian Severin), conosciuto anche come Longomontanus dal nome latinizzato del suo luogo di nascita, Longberg (Lomborg), dove nacque il 4 ottobre 1562.

Di umili origini, orfano di padre dall’età di otto anni, nel 1577 lasciò la casa paterna per andare a Viborg dove lavorando si pagò gli studi. Nel 1588 si spostò a Copenhagen dove l’anno dopo fece amicizia con il grande astronomo e astrologo danese Tycho Brahe (1546-1601) diventandone collaboratore e amico e abitando con lui fino al 1597 nell’isola di Hven che Brahe aveva trasformata in un laboratorio astronomico/astrologico costruendovi il grandioso castello-osservatorio Uraniborg.

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Nel 1660 raggiunse Brahe a Praga, dove quest’ultimo si era recato dopo aver rotto i ponti col nuovo re danese, Cristiano IV, che gli aveva tagliato i finanziamenti per la gestione di Hven.
Pur restando a Praga per pochi mesi il lavoro di Longomontano fu decisivo per Brahe e per la formulazione di alcune teorie come quella lunare. Insieme studiarono anche il pianeta Marte aiutati da un nuovo assistente di Brahe, tale Johannes Keplero; tali studi e ricerche furono poi di aiuto a Keplero per la sua formulazione delle orbite planetarie.

Nel 1601, alla morte di Brahe, Longomontano si spostò prima a Rostock in Germania, dove si laureò, poi rientrò a Copenhagen dove nel 1607 occupò la cattedra di Matematica e Astronomia mantenendola fino alla morte.

Gli studi di Brahe, interrotti dalla sua morte, furono portati avanti con certosina precisione e dedizione da Longomontano, e ciò portò alla pubblicazione nel 1622 dell’opera sua più conosciuta, “Astronomia Danica[1], dove fra le altre cose espone la teoria planetaria di Brahe, il cosiddetto “sistema tichonico”, in cui il Sole ruota intorno alla Terra e gli altri pianeti ruotano attorno al Sole.

In quest’opera Longomontano insegna anche a domificare il Tema natale: a p. 112 della prima parte (libro secondo) troviamo un esempio di grafico in foggia rotonda domificato all’elevazione del polo (latitudine) 55°28’, con un Ascendente a 04°15’ Leone e un Medio Cielo a 05°54’ Ariete.

Nulla vieta di pensare che quel Tema così domificato possa essere il suo, cioè che abbia preso la sua data di nascita per costruire l’esempio didattico; certo è che la coordinata geografica sulla quale basa il calcolo, 55°28’, non corrisponde a quella del suo luogo di nascita che è 56°32’; ma è da considerare che a quell’epoca errori in questi calcoli erano una cosa abbastanza frequente: ad esempio Galileo Galilei dava per Pisa, suo luogo natale, 42°30’, quando invece è 43°43’: un grado di differenza.

Se quindi pensiamo a quel grafico natale come a quello della sua nascita, avvenuta il 4 ottobre 1562, quella domificazione ci porterebbe alle ore 22.50 circa.
Se così fosse avremmo, ad esempio, una Luna in Capricorno opposta a Saturno in Cancro (mutua ricezione): la morte del padre in giovane età; avremmo anche una Parte del Lavoro a 00°19’ Acquario: gli studi astronomici e astrologici quindi la sua attività di astronomo e astrologo. Ovviamente sono delle ipotesi.

Sempre in quest’opera, nell’Appendice (De Novis Coeli Phaenominis), nel Cap. XI, dal titolo: De effectis seu significatis horum duorum Cometarum, seorsim ac breviter juxta communia Astrologorum decreta dejudicandis, Longomontano tratta delle comete anche dal punto di vista astrologico cioè vedendole come cause di eventi.

Stampò anche alcune disputationes astronomico/astrologiche, cioè delle discussioni pubbliche su un tema specifico che avvenivano tra un praeside, nel caso Longomontano stesso, e un respondente; ad esempio:

Disputatio prima de Astrologia seu praedictionibus ex astris, in qua primum contra adversarios certitudo aliqua hujus disciplinae esse convincitur. Deinde generalis causarum indicatio ex motu et lumine subnectitur […], Hafniae [Copenhagen], 1621.

Disputatio secunda de Astrologia: in quae influentiae coelestium corporum in sublunaria, modo priore explicantur, quatenus scilicet Astra per sese & juxta positum in signifero eas efformant & vel sic intensionis, vel remissonis earundem causae exsistunt sub praesidio […] ad diem 23. februar in publicam disquisitionem directa a Christiano S. Longomontano, respondente Jano Guidonis Hafniensi, Typis Henrici Waldkirchij, Hafniae [Copenhagen], 1622.

Disputatio tertia de Astrologia in qua varia natura, et dispositio materiae sublunaris, ad influentiam coelestium recipiendas, generaliter discutiuntur […], Hafniae [Copenhagen], 1624.

Disputatio quarta de Astrologia: in quae effectus eclipsium solis et lunae […] ad d. 22. Januarij anni ineuntis 1625 exponentur, praeside Christiano S. Longomontano, respondente Petro Jani Cragelundo Bergensi, Typis Salomonis Sartorii, Hafniae [Copenhagen], 1625.


[1] L’opera, in tre volumi, ha questo titolo: Astronomia Danica. Vigiliis & Opera Christiani Longomontani Professoris Mathematum, in Regia Acad. Hauniensi, elaborata, & in duas partes tributa; Quarum Prior Doctrinam de diurna apparente siderum revolutione super sphera armillari veterum instaurata, duobus libris explicat: Posterior Theorias de motibus Planetarum ad observationes D. Tychonis Brahe, & propris, in triplici forma redintegratas, itidem duobus libris complectitur. Cum appendice de Asscititiis Caeli Phaenomenis, Nempe Stellis Novis et Cometis, Amsterodami, Ex officina Typographica Guiljelmi Caesii, 1622.


Foto in evidenza da: www.cifar.ca

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