William Blake (1757-1827)

William Blake (1757-1827)
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260 anni fa, il 28 novembre 1757, nasceva a Londra il poeta, incisore, pittore, mistico e visionario William Blake. Non sto qui a parlare della sua vita e di ciò che ha fatto e detto: troppo ampio, importante e complesso il suo lavoro per poterlo trattare in questa sede. Possiamo però dare uno sguardo al suo Tema natale, questo sì.

L’ora di nascita è data alle 19.15[1]. Quel giorno era un lunedì, giorno della Luna. Anche l’ora natale (ore planetarie) era quella della Luna. Nel Tema poi troviamo la Luna in Cancro e l’Ascendente in Cancro. L’almuten della genitura è la Luna.

Blake

Certo l’astro notturno, rappresentante dell’immaginazione, della poesia, della sensibilità, della sensitività, del sogno, della memoria atavica, non può dire di non avere voce in capitolo in questo Tema, ancor più se lo troviamo in Dodicesima Casa (il “Regno dei Cieli”) in opposizione a Venere signora della Quarta Casa (le radici, il background familiare, atavico) e in applicazione al trigono di Urano in Nona Casa (quella che gli antichi chiamavano “Dio”).

Tutto questo ci parla di un soggetto atipico, in contatto con dimensioni particolari, straordinarie, oniriche e ancestrali, con un rapporto con la religione molto stretto seppur approcciato con modalità uraniane, un misto di eversione e conservazione.

Interessante la posizione del Vertex (l’Ascendente dell’Anima) nel Segno natale del Sagittario che oltre a indicare un fortissimo senso della giustizia, della libertà e dell’uguaglianza è una dimostrazione di come l’Anima si trovi qui ad adempiere al compito di aiutare gli altri ad emanciparsi illuminandone il cammino (Sagittario come ultimo Segno della trilogia ignea quindi rappresentante della “Luce”).

Consideriamo poi che la sua Anima prima di incarnarsi “abitava” su Plutone, cioè “proveniva” da Plutone, quindi un’Anima che in quanto tale (cioè “doppia” come “doppio” è Plutone) ha in sé il divino e il profano, la luce e il buio, il cielo e l’inferno, la vita e la morte, e dove parole/temi come erotismo, misticismo, religione, dio, diavolo, caduta, resurrezione sono luoghi conosciuti e ampiamente battuti da essa, un’Anima il cui compito (come lo è di tutte le Anime plutoniane) è stato quello di portare alla luce ciò che è (tenuto) nascosto.

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Una persona, Blake, che non poteva sottrarsi alla mistica voce interiore che lo indirizzava, pur lui facendo come lavoro l’incisore, ad un lavoro, un’attività, un percorso di netta natura “spirituale”; questo lo vediamo anche dal fatto che nel suo Tema natale la Parte di Spirito (19° Sagittario) è esattamente congiunta alla Parte del Lavoro (19° Sagittario): come interpretereste un simile connubio? Se state pensando che il soggetto è nato per adempiere ad un “lavoro spirituale” o che il suo lavoro, la sua attività principale dovrebbe in qualche modo svolgersi in un contesto spirituale o che le questioni spirituali potrebbero diventare il suo “lavoro”, beh, siete sulla strada giusta.

Non solo: queste due Parti sono congiunte a Plutone, quindi qui spirituale può anche far rima con infernale: divino e demoniaco, ovvero Lucifero (portatore di Luce) che si trasforma nel (o ha in sé il) Baphomet e viceversa.

Urano in Pesci in Nona Casa (“Dio”) e la Luna in Cancro in Dodicesima (il “Regno dei Cieli”), stando il loro legame applicativo, fanno pensare che Blake poteva davvero essere in contatto con “qualcosa”; le visioni che sosteneva di avere potevano davvero essere reali (per quanto si possa dire “reale” un qualcosa che non è di questa dimensione).

Che dire poi della Parte dell’Arte a 16° Vergine (ecco l’incisore, il perfezionista) in congiunzione alla Parte di Morte a 15° Vergine? Per di più in un Tema dove l’Anima proviene da Plutone?
A voi il meditarci sopra.

William Blake morì a Londra il 12 agosto 1827.


[1] Alcuni, come Robert Cross Smith (Merlinus Anglicus jr.), Lois Rodden, Hans-Hinrich Taeger, danno 19.45; Alan Leo dà 19.30.

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