Asaph Hall (1829-1907)

Asaph Hall (1829-1907)
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Oggi, 110 anni fa, il 22 novembre 1907, moriva l’astronomo americano Asaph Hall. Era nato a Goschen (Connecticut) il 15 ottobre 1829.
È entrato nella storia per aver scoperto, nel 1877, Deimos e Phobos, i due satelliti di Marte.

In pratica ha fatto conoscere all’umanità i due figli di Marte, quindi è come se avesse riunito, rimesso insieme la “famiglia Marte”. Curioso perché il suo nome, Asaph, che è nome ebraico, significa “Colui che raccoglie” o anche “Colui che riunisce, che mette insieme”.

Hall lavorava dal 1862 all’United States Naval Observatory di Wasgington D.C., e fu da lì che l’11 e il 17 agosto 1877 scoprì i due satelliti di Marte ai quali, dietro consiglio dell’astronomo inglese Henry George Madan (1838-1901), dette i nomi di Deimos (terrore) e Phobos (paura), che poi erano i nomi mitologici dei figli di Ares (ma erano anche i nomi dei due destrieri del dio).

Satelliti strani, questi di Marte, con forma irregolare e struttura particolare; alcuni hanno anche azzardato l’ipotesi di satelliti artificiali di qualche razza aliena.

Phobos, scoperto il 17 agosto 1877, è una “patata” di 22 km di diametro, peraltro leggera, probabilmente un ammasso di ghiaia, di detriti magari proiettati in orbita dopo l’impatto su Marte di qualche corpo celeste e poi addensatisi. Ha una rotazione veloce: 7 ore e 39 minuti, quindi un ipotetico marziano vedrebbe questa luna ruotare attorno al suo pianeta 3 volte al giorno, ruotare però da ovest a est e volgendo al pianeta sempre la stessa faccia, come fa con noi la nostra Luna.

Deimos, scoperto l’11 agosto 1877, è più piccolo e irregolare: ha un diametro di 12 km ed ha una rotazione che coincide con quella del pianeta (rotazione sincrona), quindi anche lui mostra all’ipotetico marziano sempre la stessa faccia. Deimos ha una rotazione più lenta di Phobos: 30 ore e mezzo, però da est verso ovest.

Non sappiamo l’ora in cui nacque Asaph Hall. Possiamo solo vedere che ha Marte in Bilancia in trigono a Urano in Acquario e probabilmente anche in trigono alla Luna in Gemelli, così che i tre formerebbero un Grande Triangolo d’Aria.

Quando vennero scoperte queste sue lune Marte si trovava a 18° dei Pesci congiunto a Saturno. Strano che Marte, per “far scoprire” all’umanità i suoi figli, abbia voluto essere in Pesci accanto a Saturno. Che ci voleva dire? Che questi due satelliti hanno in loro caratteristiche “pescino-saturniane” e che quindi, seppur leggermente e sporadicamente, le riversano poi al pianeta?
Marte “saturnino” lo si può anche concepire, d’altronde i due sono insieme a reggere il Capricorno, ma “pescino”? Qualche idea ce l’avrei ma è ancora tutto in cantiere.


Foto da: www.scienzenotizie.it

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