Arthur Conan Doyle 1859-1930

Arthur Conan Doyle 1859-1930
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Centosessanta anni fa, il 22 maggio 1859, nasceva a Edimburgo (Scozia) lo scrittore e drammaturgo Arthur Conan Doyle, l’autore delle avventure di Sherlock Holmes.

Ma non solo Holmes, anche perché poi non è che vi fosse molto feeling fra lui e il suo detective. Molto meglio e più appagante, per il nostro, quegli studi, quelle ricerche e successivamente quegli scritti sullo spiritismo, materia che l’appassionava moltissimo; ma anche libri di fantascienza, di storia. Un vulcano, insomma.

E certo a vedere il suo Tema natale non può essere altrimenti.

Doyle

Gemelli con Ascendente Gemelli e ben sei pianeti in Casa Dodici: Venere che apre la sequenza, poi Mercurio congiunto a Plutone, Sole congiunto a Urano, e infine Marte “incollato” all’Ascendente (lo sport, da lui molto praticato).

Mercurio-Plutone: beh, se Holmes era il grande detective nella finzione letteraria, Doyle lo era nella realtà; sì perché Doyle si dilettò, e con successo, nella pratica investigativa riuscendo a riabilitare persone accusate ingiustamente o facendo riaprire casi dubbi portandoli a buon fine. Il giallo e il poliziesco anche nella vita reale.

Sole-Urano: personalità particolare, contraddittoria, per certi versi anticonformista per altri tradizionalista e conservatrice. Era medico ma non gli piaceva fare il medico; ideatore di Sherlock Holmes ma “nemico” di questa sua creatura. Mentre invece era tutto nel suo centro quando si cimentava nelle investigazioni e soprattutto quando si dava agli studi sulla psiche, sullo spiritismo, alle sedute medianiche, a indagare il dopo-vita; scrisse anche un testo al riguardo: “The History of Spiritualism” (2 voll., Cassell & Co., Ltd., 1926).

E da quale pianeta “proviene” l’anima di Doyle? Dalla Luna.
Probabilmente è anche qui che stanno i suoi problemi inerenti l’insonnia, la depressione, gli sbalzi d’umore, gli incubi.
Le anime che vengono dalla Luna sono poi particolarmente attratte dalle questioni legate alla psiche, alla psicologia, all’inconscio, ma sotto sotto ne hanno paura (chi più chi meno, ovviamente); sono brave nell’affrontare i meandri dell’inconscio altrui ma tremano se devono entrare nei propri di meandri: sono dei bravissimi istruttori di nuoto che però hanno paura a tuffarsi nell’acqua; insegnano agli altri a nuotare ma temono l’acqua, la loro acqua. E però c’è il fascino dell’acqua (leggi inconscio), che attrae pur temendola.

Una Luna, qui, “uraniana” e per di più in aspetto alla congiunzione acquariana Sole-Urano, ciò che ha portato Doyle a interessarsi alle ultime frontiere della ricerca psichica, appunto lo spiritismo, la telepatia, la ricerca della vita dopo la morte, infischiandosene di venir tacciato come credulone o sognatore.
Voleva avvicinare, pur dichiarandosi agnostico, lo spiritismo al cristianesimo (spiritualismo cristiano), e la Luna la troviamo in Nona Casa, quella anche della religione, quella che gli antichi astrologi chiamavano “Dio”, e abbiamo visto che questa Luna è in trigono alla congiunzione Sole-Urano in Dodicesima, Casa quest’ultima che con le Case Derivate diventa “la casa di Dio”.

Se poi usiamo gli “encadrements” vediamo che questa Luna è spinta da Saturno (la razionalità investigativa, anche) per andare tra le braccia di Nettuno (lo spiritismo, anche).

Fu membro della British Society for Psychical Research (1893) ma si dimise nel gennaio 1930 per dissidi dovuti anche, secondo Doyle, alla scarsa scientificità con la quale la Society indagava i misteri spiritistici, e poi anche perché molte “prove” su fantasmi, fate, ectoplasmi, ecc. risultarono false.

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