L’asteroide (399) Persephone

L’asteroide (399) Persephone
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Il 23 febbraio 1895 veniva scoperto l’asteroide (399) Persephone dall’astronomo Maximilian Franz Joseph Cornelius Wolf dall’Osservatorio di Heidelberg, Germania.

Si trovava nella costellazione del Leone (ascensione retta 165° 21’, declinazione + 09° 05’, latitudine + 02° 37’). Ha un periodo orbitale di 5,34 anni. Classificazione: fascia principale.

Il nome
Persefone era figlia di Zeus e di Demetra, dea dell’agricoltura. Un giorno mentre stava tranquillamente raccogliendo dei fiori sbucò all’improvviso da sottoterra Ade, dio degli Inferi, che la rapì portandola nel suo buio regno. Una volta laggiù Ade le offrì della frutta (un melograno) che lei mangiò ignara del fatto che chiunque avesse accettato qualcosa dal dio dei morti non sarebbe più ritornato tra i vivi. Demetra, colei che elargiva bel tempo e fertilità alla terra tutto l’anno affinché gli uomini si procurassero il necessario dalla natura, adirata per quello che era accaduto alla figlia smise di essere così benevola lasciando che la terra si inaridisse impedendo così la crescita delle messi. Gli esseri umani morivano di fame e fu così che intervenne Zeus che trovò un accordo: per sei mesi Persefone sarebbe rimasta con Ade, per gli altri sei con la madre sulla terra. Fu così che la natura per sei mesi (primavera ed estate) riprendeva forza e vigore, mentre per gli altri sei (autunno e inverno) si addormentava.
Demetra, per festeggiare il ritorno della figlia, istituì i Misteri Eleusini (nella città di Eleusi, dove vi era il più grande santuario di Demetra), dove la figlia rappresentava un po’ la storia dell’anima da quando scende nella materia (andando da Ade) fino al suo rinascere alla vita trascendente (ritorno alla madre). Caduta e redenzione, insomma.
Da considerare che la figlia si chiamava Kore (la “fanciulla delle fanciulle”) e che solo dopo essere stata rapita da Ade e aver mangiato il frutto assunse il nome di Persefone (Phersefhassa, “rovina, vendetta”), ma per i veri seguaci dei Misteri rimase sempre Kore.

Il Tema Natale
Nel giorno della sua scoperta (23.02.1895) l’asteroide (399) Persephone si trovava in moto retrogrado a 13° 00’ del Segno della Vergine, a poco più di un grado dal piede eclittico della stella Mizar, la zeta Ursae Maioris (costellazione dell’Orsa Maggiore), il cui nome deriva dalla parola araba al-marāqq, “l’inguine” (secondo altri significherebbe “reni”, “lombi”); è una stella della natura di Marte che pare conferire onori, rinomanza, forza di volontà, resistenza alle avversità; in posizione preminente in un Tema segna personalità fuori del comune.
Al momento della sua scoperta l’asteroide si trovava in quadratura a Nettuno.

La lettura astrologica
Certamente un asteroide che ha a che fare con una buona capacità ad ergersi, con il far valere i propri diritti, col dire la propria senza tanti timori; altrettanto certamente un asteroide che si lega a incaponimenti, testardaggine, convinzione di essere nel giusto, capacità persuasive; tutto questo a maggior ragione se troviamo l’asteroide congiunto a uno dei quattro angoli del Tema; gli aspetti di congiunzione o dinamici a pianeti personali sembrano avere sì lo stesso impatto ma più studiato, meditato, razionale; negli aspetti armonici (sempre con pianeti personali) vediamo invece un attenuarsi dei comportamenti su esposti, o meglio, un uso degli stessi più in sordina, più soffuso.
Ma l’asteroide lavora e agisce anche su altri piani, ad esempio su quello dell’istinto e su quello della ragione, o anima e corpo, spirito e materia, disegnando personalità carismatiche, originali, individualiste, provocatorie, contraddittorie.

(Maggiori info nel mio libro “Dizionario degli Asteroidi”, Capone 2012)



NB. Per sapere dove avete (399) Persephone cliccate qui inserendo nella prima stringa il nome dell’asteroide e poi ovviamente i vostri dati; per comodità di lettura nella stringa “Number of Lines” potete digitare 1.


Foto da:theconservation.com
Dipinto di Joseph Heintz il Vecchio “Ratto di Proserpina” (1598)